venerdì 5 febbraio 2010

"Up In The Air" ("Tra le nuvole")


Tra le nuvole, sospesa nell'aria, così è la vita di Ryan Bingham (George Clooney), metaforicamente e concretamente limbo isolato e dimensione privilegiata rispetto a quella in cui si muove il resto del mondo. Di questa esistenza ci vengono taciuti i viaggi veri e propri, ma ce ne viene invece mostrato il continuo nutrirsi dei rituali che preludono e seguono ad ogni volo (la 'composizione' del trolley, la 'passerella' dell'imbarco, ...) e che sono portati ad elitaria e scientifica perfezione.
Così un po' alla volta questa routine cattura lo spettatore, facendolo sentire a suo agio in questo universo parallelo che esiste per sollevare (lui e) il protagonista da quel limo di dolore, disperazione e rabbia che il lavoro di "tagliatore di teste" su commissione costringe ad attraversare un giorno dopo l'altro.
Man mano che la pellicola procede il volo ed il viaggio diventano sempre più evidentemente come il guscio eretto intorno a sè da uomini e donne cui la vita con i piedi a terra domanda o sembra domandare troppo, istante dopo istante.
Di questo si accorge presto anche Nathalie (una Anna Kendrick che speriamo rimanga indenne dal suo viaggio adolescenziale nella saga di Twilight...), elemento femminile che dall'esterno si infiltra nel mondo di Bingham e cerca di sovvertirlo con l'idealismo della sua gioventù, cui fa da contraltare la figura della Alex interpretata dall'incantevole Vera Farmiga [The Departed], creatura che invece appartiene in tutto e per tutto a quel mondo e ne incarna il disincanto ed il quasi cinico accontentarsi. Amanti, allieve, amiche, sorelle: nel bene e nel male sono le donne il sottile filo rosso che riemerge dalle pieghe della storia e che ne guida le fila.
Jason Reitman [Thank You for Smoking, Juno] dà vita ad una maiuscola prova di regia dirigendo un film che parla della solitudine e dell'amore, della famiglia e del lavoro, del perdere tutto e del ritrovare sè stessi. Lo fa guidando con cura il ritmo della pellicola, usando la tecnica ed i tempi comici per accelerare quei passaggi che poi gli consentiranno (spesso) di rallentare senza che lo sguardo dello spettatore si distragga annoiato. In questo modo viene liberata tutta la forza di una sceneggiatura che è elogio meraviglioso della semplicità.
Senza che vi sia ombra degli strepiti mucciniani, in poco più di novante minuti travestiti da commedia brillante vengono messi a nudo i drammi e gli snodi della società americana, con una leggerezza ed una pulizia che li rendono ancora più stordenti, smuovendo dentro di noi le stesse domande che agitano i protagonisti del film, obbligandoci a guardare nello zaino che portiamo sulle spalle e a chiederci se il peso che tende i legacci sia ragione od ostacolo della nostra felicità.
Ricordando infine l'eccellente cast, mi si lasci spendere una parola anche per George Clooney, mai in un così perfetto equilibrio tra la sua parte surreale [L'uomo che fissava le capre], la sua parte brillante [Un giorno per caso] e la sua parte drammatica [Michael Clayton].

Voto: 8/9
Riuscitissimo matrimonio tra commedia brillante e dramma, un film scritto ottimamente e guidato stupendamente da regia ed attori che colpisce mente e cuore.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande articolo albozzi...
continua a fare sognare il tuo pubblico!

Anonimo ha detto...

tra l'altro dovresti mettere gli articoli del vecchio sito, alcuni erano notevoli!

Gaudance ha detto...

dici che questa volta al george glielo danno l'oscar?

Anonimo ha detto...

Potrebbe farcela..

The Screensurfer ha detto...

La cinquina quest'anno è:
Jeff Bridges (Crazy Hearth),
George Clooney (Up in the Air), Colin Firth (A Single Man),
Morgan Freeman (Invictus) e
Jeremy Renner (The Hurt Locker).
La vedo dura per Mr. Nespresso...

Anonimo ha detto...

secondo me lo danno a Freeman...
io lo darei alla Canalis!

bozziforever ha detto...

6/7???? ma sei sciroccato????questo è al massimo da 6/7...ecchecazzo è pur sempre una commediola non ci stanno mica comunicando la verità rivelata

Unknown ha detto...

Beh io sono andato al cinema con una grande aspettativa su questo film, ma all'uscita mi è rimasto l'amaro in bocca. Ammetto che fino all'ultimo ho sospettato il finale alla "e vissero tutti felici e contenti" ma per fortuna non è arrivato, ma c'è qualcosa che non mi ha convinto. Anche per me dall'8/9 è esagerato, direi che è un voto da Gazzetta dello Sport....(e qui ho detto tutto)

Anonimo ha detto...

dopo questo commento ammetto di aver intuito chi é bozziforever!
A mia madre non é piaciuto troppo, questo non farà cambiare l'esito dell'oscar ma di certo per me ha un qualche valore..

Unknown ha detto...

Chi è bozziforever????