lunedì 15 marzo 2010

"Avatar" ("Avatar - 3D")

Nel corso della carriera di critico ci si trova a doversi tuffare in un variegata moltitudine di film, dal piccolo capolavoro rimasto quasi sconosciuto al blockbuster miseramente fallito su scala mondiale.
La scelta di andare a vedere Avatar a più di due mesi dall'uscita mondiale ha comportato l'affrontare una pellicola che ha piazzato entrambi i piedi nella storia del cinema, dato oggettivo ed inequivocabile che avrebbe potutto pesare come un macigno sulla visione (sia positivamente che negativamente) e che invece è semplicemente svanito non appena si sono spente le luci in sala, insieme a tutto il bailamme di chiacchere ed anticipazioni smosse ad arte dalla invasiva campagna di marketing.
Inutile negare che l'impatto sia assolutamente sbalorditivo, ma la cosa più sorprendente è come tutta la magnificenza tecnica e scenica (finalmente si può parlare di tridimensionalità nel senso compiuto del termine) non sia gettata addosso allo spettatore, ma venga usata per attrarlo poco a poco nell'alieno mondo di Pandora: come il protagonista, ci troviamo ad entrare in un mondo sconosciuto e meraviglioso muovendo intorno lo sguardo come bimbi pieni di curiosità e stupore, lasciando un po' per volta alle nostre spalle il mondo da cui veniamo e rendendo sempre più difficile anche per noi il distacco del soldato Sully dall'avatar ed il ritorno alla realtà. Questo crescendo è costante ed inesorabile, diretto dalla mano sicura e capace di un regista come James Cameron, la cui bravura non è mai stata nè sarà mai decretata dai premi vinti: capace di spaziare tra vari generi cinematografici sempre con risultati di assoluto valore (da Terminator I & II a True Lies, da Aliens a Titanic..), è divenuto con il tempo forse il più grande esempio di come la tecnica possa essere asservita al fluire del film, esaltandolo invece che mortificandolo. Certo, in Avatar gli và riconosciuto il vantaggio di aver potuto lavorare ad un mondo creato senza vincoli ed imposizioni, ma è chiara la sensazione che un altro regista non sarebbe riuscito a dare forma così perfetta all'immaginazione degli sceneggiatori.
I più curiosi di voi si staranno però chiedendo perchè, se è tutto così incredibile, avvincente e persino emozionante, abbia riservato a questo film un voto che lo separa di un passo dall'eccellenza.
Il motivo và semplicemente cercato in quei molti, moltissimi momenti di cui Avatar è debitore nei confronti di ''Balla coi lupi'', i momenti in cui i passi di Jack Sully (un Sam Worthington pronto a spiccare il volo verso la celebrità, per ora perfetto physique du role) sembrano sovrapporsi a quelle del soldato John Dumbar.
E' sicuramente oggetto di discussione se l'originalità consista più nel mostrare cose nuove oppure nel mostrare in modo nuove cose già note, ma rimane il fatto che questo film sia un ramo, per quanto meraviglioso, innestato su una pianta che altre mani hanno collocato nel terreno.
Non è ovviamente un difetto capitale, però è quel tanto che secondo me giustifica il volerlo mettere appena un gradino sotto il capolavoro che lo ha preceduto, senza togliere nulla al fantastico viaggio nel mondo dei Na'vi.


Voto: 8,5
Anche senza la carica rivoluzionaria di "Matrix", un film che alza l'asticella della spettacolarità sul grande schermo, ispirandosi alla storia degli indiani d'America per condurci in un viaggio stupefacente ed avvincente sulla superficie del pianeta Pandora.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Dottor Albozzi, le confesso che sono assolutamente in sintonia con lei per quanto riguarda il commento..
Vorrei pero` aggiungere due considerazioni. La prima sul 3D, avrei riguardato avatar 1000 volte, ma una spiacevole senzazione fisica agli occhi mi ha fatto cambiare idea. Dunque vorrei chiederle cosa ne pensa di questo 3D? E` senz'altro bello, se usato bene. Ma non é forse un po' stressante?
La seconda considerazione riguarda il fatto che mentre balla coi lupi era regressivo (cioé basata su un evento storico vero) questo é progressivo (cioé stiamo assumendo che gli americani, bada bene solo gli americani, stanno per distruggere il mondo)...
E' vero che come tutte le americanate c'é il buono e nel nostro caso é un marine, ma non potevano essere i cinesi a voler ridurre in cenere Pandora? O i Napoletani? Glielo chiedo cosi`.. per sapere la sua opinione..

Buon Lavoro!
M.M.

The Screensurfer ha detto...

Premetto che la vera considerazione da fare sarebbe sul motivo per cui il tuo commento sia messo alle 05:31...
Il 3D è secondo me un pelo sopravvalutato.
Finora l'unico film a sfruttarlo decentemente è stato Avatar, mentre per gli altri si tratta solo di una scusa per far pagare due euro e mezzo in più a biglietto..è molto stancante per gli occhi..se lo schermo non occupa tutta l'ampiezza del tuo campo visivo è abbastanza inutile e soprattutto risulta un po' falso come effetto..
Riguardo la seconda questione, piacerebbe un sacco anche a me vedere le riprese di Assoratar con protagonisti i Napoletani...la colonizzazione di Pandora è giusto per far vedere che non si impara mai dal passato..soprattutto se sei americano..

barbara ha detto...

Concordo con le considerazioni sul 3D. A Natale ho visto A Christmas Carol in 3D e, a parte l'entusiasmo del momento, passato già dopo 4 minuti, non ne valeva assolutamente la pena..
Su Avatar non posso dire niente, essendo l'unica nerd a non averlo ancora visto..ma domani andremo in massa al cinema per goderci Invictus e le faremo sapere!

Pol ha detto...

mi compiaccio di come i commenti vengano postati (se cosi se dise) alle ore più sprospositate. Tuttavia sto aspettando con ansia il commento di Pise, il mio regista preferito

TrinaCrew ha detto...

Io Avatar non l'ho visto e non mi è piaciuto.

Anonimo ha detto...

Cioé non l'hai visto e non ti é piaciuto?
Non si finisce mai d'imparare...